Un pezzo grosso del mio partito sentì la necessità di spiegarmelo in modo sbrigativo: «Ciccio, a me hanno insegnato che a trentaquattro anni si rispetta la fila». Disse proprio così: si rispetta la fila. Come al supermercato, quando tutti abbiamo da svuotare il carrello. Uno per volta, rispettando la fila. Solo che facendo così in politica non si svuota il carrello, si svuota l'entusiasmo. Decisi che non volevo (e ancora oggi non voglio) fare il pollo di batteria. Non volevo che gli altri, loro decidessero i tempi. Non volevo stare alle loro regole, le regole di una generazione che ha già dato tutto quello che poteva dare.

M.Renzi

mercoledì 28 ottobre 2009

Il consiglio comunale di Lunedì 26 ottobre

Un'intervento veloce per riportare a chi era assente "ingiustificato" le mie azioni avvenute nel consiglio comunale di lunedì.
E' stato indubbiamente un consiglio comunale che ha fatto trasparire la disponibilità mia, e del gruppo con cui convivo politicamente, sugli argomenti quali: ratifica delle delibere di giunta comunale sulle opere pubbliche in cui si richiedono finanziamenti; fondo di solidarietà; forum dei giovani.
Il mio pensiero
ratifica delle delibere di giunta comunale - Abbiamo fatto affiggere giorni fa per le strade comunali un manifesto che sottolineava il problema degli incarichi. Una cosa però è l'affidamento dell'incarico (cosa su cui noi opposizione abbiamo attaccato duramente l'amministrazione tanto da affiggere un manifesto) altra cosa invece è asfaltare una strada. A mio avviso era importante dare un segnale di partecipazione perchè anche io come la maggioranza voglio una strada in più asfaltata per Alife.
Fondo di solidarietà - penso che non c'è bisogno proprio di intervenire, anzi è effettivamente una azione nobile a cui io non mi sono voluto sottrarre
forum dei giovani - su questo argomento ho fatto anche un intervento citando peraltro Nanni Moretti, richiamandomi all'affermazione del Sindaco che si poneva anagraficamente come post sessantottino. Qui però ho fatto delle precisazione che vorrei velocemente riportare.
1) un bravo ai ragazzi che hanno evidenziato questa manchevolezza nella città e hanno sviluppato una strategia non politica ma trasversale per ovviare a questa mancanza.
2) un meno bravo all'amministrazione passata che pur avendo attivato informagiovani ad Alife (clicca per verificare, porta ancora il nome del sindaco Vitelli) non lo ha mai pubblicizzato. Si poteva iniziare a lavorare prima.
3) ultima cosa ai giovani e direttamente a Sistantonio, Francesco, Felice, Gianfranco e altri... togliete sta raccolta delle firme per chi vuole partecipare e votare e fatelo aperto a tutti i giovani. E' un consiglio il mio. Buon lavoro

Per Alife e per gli alifani

venerdì 23 ottobre 2009

Bastardi senza gloria

In questi giorni poche novità di rilevanza ho notato. Eppure ci sono persone che provano ad impegnarsi. Qualche singolo cittadino, qualche amministratore, qualche blogger; risultati eclatanti nessuno.
In queste sere ho visto al cinema “Bastardi senza gloria” film diretto da Quentin Tarantino, regista al quale sono appassionato da tantissimo tempo. E’ una carrellata di personaggi, tutti particolari come solo il regista sa creare, che si legano nella società anni ’40 e vivono attraverso i loro modi di essere, la seconda guerra mondiale. Il film mi ha fatto riflettere una cosa in particolare, che credo il regista voglia evidenziare, la forza della cultura come forza psicologica, per combattere qualsiasi violenza posta di fronte (in questo caso la seconda guerra mondiale). Logicamente non tutti i registi pongono temi forti, non tutti hanno la capacità o la voglia di mostrare queste rivoluzioni culturali. Chi però mira al bersaglio difficilmente sbaglia. Tarantino è l'emblema in questo caso, ma ben vi si accosta nel piccolo Saviano, Ruotolo o ancora Travaglio. Una forza culturale che spinge oltre e che riflette, che dovrebbe farci riflettere. Un film di Tarantino è la testimonianza in valore assoluto di un pensiero, così come un libro di Saviano, così come un’indagine di Ruotolo. Non si copia, non si è ripetitivi, non si punta il dito, le cose si evidenziano e basta. Poco importa se il lavoro piacerà, questo e quanto!!! Ogni lavoro nasce da un progetto e durerà tutto il tempo del progetto.
Ritorniamo ad Alife. Poche cose ho notato di eclatanti, e queste sono i manifesti affissi per strada. Finalmente dopo più di cinque anni i tanto acclamati manifesti di opinione ritornano per strada. Il manifesto del Partito Democratico e il manifesto della CONFESERCENTI firmato dalla vice presidente. Nella sostanza l’affissione di un manifesto a mio avviso è una cosa che torna utile alla popolazione se non altro perché si evidenziano delle situazioni spiacenti per la cittadina. Semmai il problema potrebbe essere un altro. Il progetto. Che progetto c’è dietro il Partito Democratico, quale dietro la vice presidente della CONFESERCENTI? Però ripeterò “Poco importa se il lavoro piacerà, questo e quanto!!!”. Quindi lunga vita a questi due progetti e a tutti gli altri cittadini, amministratori, associazioni ecc che lavorano intorno ad altri progetti… spero solo che tutti, nel piccolissimo spazio, vogliano fare una piccolissima ma essenziale rivoluzione e non vogliano, meramente, apparire.

Essere democratici

clicca sulla scheda per visitare il blog del capolista che io voterò domenica

Domenica 25 ottobre anche in Campania, così come nel resto dell'Italia, si voterà per le primarie del Partito democratico. I seggi apriranno alle 7 e chiuderanno alle 20. Chi può votare L'età minima per votare è 16 anni. Sono ammessi al voto: i cittadini italiani, i cittadini europei con residenza in Italia e quelli di un altro Paese purché abbiano il permesso di soggiorno in Italia. Per votare bisogna presentare un documento d'identità e la tessera elettorale (per i minorenni e gli stranieri, invece, soltanto il documento d'identità). Bisognerà poi dichiarare di riconoscersi nella proposta del Pd, di impegnarsi a sostenere il partito alle elezioni e versare un contributo di almeno 2 euro. I dati saranno inseriti in una sorta di anagrafe degli elettori democratici.I fuorisede Gli studenti universitari e i lavoratori fuorisede (anche extracomunitari con permesso di soggiorno) possono votare nella città in cui studiano e lavorano: la decisione deve essere comunicata alla sede provinciale del Pd del luogo in cui si studia o lavora (entro le 19 del 23 ottobre). Dove votare? La suddivisione dei seggi è effettuata in base alle sezioni indicate sulla tessera elettorale (quella che ci è stata rilasciata dal Comune e utilizziamo per le elezioni amministrative, politiche ed europee e per i referendum). Su ogni seggio, in linea di massima, confluiscono più sezioni. Come si fa a sapere quale è la nostra sezione? Per la sola città di Napoli è possibile trovare la sezione attraverso la mappa interattiva di repubblicanapoli.it: si sceglie il collegio elettorale indicato sul certificato, si clicca sul numero corrispondente e, fra le varie opzioni, si trova il seggio abbinato al numero della sezione indicata sullo stesso certificato. Per il resto della regione, invece, si può consultare il sito Internet www.partitodemocratico.it o telefonare al numero verde 848.888.800. Le schede Sono due: una di colore azzurro (per l’e lezione del segretario e dell’assemblea nazionale) e un’altra di colore rosa (per l’elezione del segretario e dell’assemblea regionale). Il segretario va scelto tracciando un unico segno su una delle liste dei candidati a lui collegati. I consiglieri da eleggere in Campania sono 86 per l'assemblea nazionale e 258 per quella regionale. I candidati: per la segreteria regionale campana i candidati sono Enzo Amendola (mozione Bersani),Franco Vittoria (Marino) e Leonardo Impegno (Franceschini)

mercoledì 21 ottobre 2009

Azz... ma Tremonti dice queste cose!!!

Giulio Tremonti scopre il fascino del posto fisso: “Non credo che la mobilità di per sé sia un valore, penso che in strutture sociali come la nostra il posto fisso è la base su cui organizzare il tuo progetto di vita e la famiglia”, e ancora “la variabilità del posto di lavoro, l’incertezza, la mutabilità per alcuni sono un valore in sé, per me onestamente no”. Certo, parlava alla Banca popolare di Milano, dove i posti si tramandano di padre in figlio e - va ricordato - nella sua attuale incarnazione il ministro che fu teorico della finanza creativa è diventato da tempo un nostalgico del passato, il primo difensore di un modello economico armonico (e un po' bucolico) che non è mai davvero esistito.

In questa legislatura Tremonti ci ha abituato a dichiarazioni pubbliche scollegate da ogni conseguenza politica, esternazioni sul commercio internazionale, sui banchieri, sugli economisti, sui petrolieri, sui paradisi fiscali a cui (spesso per fortuna) non seguiva niente di concreto. A cui corrispondevano silenzi su tutto il resto, a cominciare da Alitalia di cui era, come ministro, il primo azionista. Ma i giornali e il dibattito politico rispondono sempre secondo il copione: pensosi editoriali, interviste a cantautori o intellettuali, sempre uno a favore e uno contro.

Ma il governo? Tremonti pensa davvero di ridurre la precarietà in Italia? E se sì, come? Si potrebbe intervenire sugli ammortizzatori sociali, per rendere il lavoro provvisorio flessibile e non precario, aiutando chi perde il posto di lavoro. Ma il governo non vuole farlo, Brunetta dice che abbiamo già “il miglior sistema del mondo”. Si potrebbero abolire alcune forme di contratto a tempo determinato, ma significherebbe scardinare una struttura produttiva ormai consolidata da più di dieci anni. E chi la sente poi la Confindustria?

Oppure si può lanciare il tema, discuterne fino alla prossima dichiarazione e poi lasciarlo cadere.

Intanto Tremonti ha già incassato un duplice risultato: ha dimostrato che in Italia non c'è bisogno di una sinistra, perché il Pdl (e lui nello specifico) può contenere al suo interno tutto l'arco di posizioni culturali, dagli ultraliberisti alla sinistra no-global. Secondo: ha fatto sparire dall'apertura delle pagine economiche di giornali e tg la notizia che l'Antitrust indaga le Poste Italiane per abuso di posizione dominante, proprio le Poste che dovranno essere il cardine della Banca del Mezzogiorno voluta dal ministro.

tratto da "Il fatto quotidiano"

lunedì 19 ottobre 2009

Alife. CRONACHE DI UN DISASTRO ANNUNCIATO
IL PROLOGO

PIANO DEL TRAFFICO

Da circa un mese spuntano, nottetempo, nuovi segnali stradali. E’ giusto che si provveda ad affrontare la problematica traffico ma riteniamo che l’attuazione del “piano” debba prevedere un confronto pubblico con i cittadini, gli operatori economici, le associazioni e le forze politiche rappresentate sul territorio.

MENSA SCOLASTICA

Le scuole sono aperte da circa un mese! Chi doveva attivare le procedure necessarie per il funzionamento da subito della mensa scolastica? Dall’insediamento dell’attuale maggioranza al 14 settembre 2009 (giorno di apertura delle scuole) si sarebbe dovuto procedere all’affidamento dell’incarico mediante regolare gara.

Quali sorprese ci riserveranno tali inadempienze?

AFFIDAMENTO INCARICHI

Il “cambio” di Amministrazione non ha mutato le modalità di affidamento degli incarichi. Infatti i tecnici e i professionisti risultati vincitori sono sempre i soliti noti. Il Partito Democratico di Alife chiede che la meritocrazia e la trasparenza degli atti amministrativi siano i principi fondanti delle scelte amministrative!

PARTITO DEMOCRATICO - CIRCOLO di ALIFE

Domenica 18 ottobre 2009, il Partito Democratico di Alife sarà presente con un gazebo in Piazza Vescovado per raccogliere le firme di adesione alle iniziative “LIBERTA’ DI STAMPA” e “IL PREMIER OFFENDE LE DONNE”. Vi aspettiamo!

martedì 13 ottobre 2009

candidature in vista delle proviniciali

Il Partito Democratico ad oggi non ha ancora scelto chi sarà il candidato per le provinciali nel collegio 1 (quello appunto di Alife). Per nulla veritiera la notizia riportata qualche giorno fa sui giornali i quali vedrebbero il dottore Alfonso Santagata candidato. Per nulla veritiera in quanto non si è ancora discusso della questione nella segreteria del partito. Ripongo al dottore la stima che da sempre nutro nei suoi confronti, però penso sia ancora prematuro valutare una questione del genere. A mio avviso credo bisogna vedere come andranno le cose nella segreteria provinciale innanzitutto dove noi del circolo di Alife non abbiamo ancora il nostro rappresentante, e poi reduci dell’esperienza amministrativa di De Franciscis che ora è fuori gioco, bisogna rivedere le alleanze e i progetti. Il circolo di Alife negli ultimi anni non ha mai espresso un candidato di partito nel collegio quindi, quanto meno, meriterebbe questa riconoscenza. Un ultima attenzione poi la si dovrebbe rivolgere ai consiglieri provinciali uscenti del centro sinistra e constatare le loro intenzioni quali siano, valutare quindi se intenzionati a ricandidarsi o a dare una mano alla causa. Il centro sinistra è formato da uomini che si candidano e da uomini che danno una mano per il bene della società, è bene che si sgelga insieme il candidato.

Ai giornali voglio ricordare che salvo comunicati stampa della sezione il resto è gossip!!!

mercoledì 7 ottobre 2009

Il “MIO” Partito Democratico

In questi mesi abbiamo eletto e fatto eleggere in Italia migliaia di persone. Per il bene di ogni comunità abbiamo distribuito nuovi amministratori eletti democraticamente: chi a fare il Sindaco, chi a fare l’assessore, chi a fare l’amministratore, chi come me, a fare l’oppositore. Ogni ruolo viene democraticamente demandato dai liberi cittadini a tutti gli eletti. Così avviene che chi prende più voti ha il diritto/dovere di guidare tutti i cittadini verso una miglioramento della vita sociale (almeno dovrebbe!!!) mentre chi va all’opposizione ha il diritto/dovere di controllare che il tutto avvenga nel modo più trasparente possibile.

Ora entriamo in un’altra questione, quella del metodo. Ognuno dei candidati a sindaco nella tornata elettorale ha proposto un programma ai cittadini, e questi lo hanno scelto. In una società intelligente come la nostra non si vota la persona ma si vota il programma e l’appartenenza politica. Andiamo oltre quei luoghi comuni che vedono tutti i perdenti più intelligenti di tutti i vincitori. Ora, quindi, ogni consigliere a partita finita ha in mano il suo programma e, nell’interesse degli elettori che lo hanno sostenuto, quale modo migliore di ricambiarli se non tenendolo presente in ogni attività?.

Se la questione la estendiamo a grandi comuni allora potremmo avere situazioni più o meno chiare, dove vi sono collocazioni politiche con programmi ben definiti. Ad esempio quelli che si interessano più del sociale, più dell’ambiente, più della giustizia. In un piccolo comune invece la questione del programma e della lista civica, a mio avviso, ci porta a fare molta confusione. Il cittadino si lascia trasportare dalla cosiddetta “società civile” (quella società che a convenienza si muove da un lato o dall’altro e non sbaglia quasi mai a scegliere i candidati da votare, ma anche qui ci sono le eccezioni) ed avviene che a votazioni finite il “cittadino civile” non solo rischia di veder perdere il candidato che ha votato, in quanto non avendo una struttura organizzata con diverse professionalità e ben radicato sul territorio è difficile far emergere un gruppo non partiticizzato, ma vede anche fermarsi il suo interesse alla politica. Ora che faccio? Ora chi voto? Il programma che ho votato a quale schieramento si avvicina? Quindi se non pensiamo che Cristo si fermi ad Eboli, e non lo pensiamo, perché non dare noi amministratori il senso di appartenenza ad un profilo politico cosicché ognuno ci possa giudicare anche quando non siamo noi in prima persona candidati?. E’ importante che la politica ritorni ad essere la politica e che gli uomini politici ritornino a fare gli uomini politici così come gli amministratori ritornino a fare gli “amministratori politici”. Ritengo un errore dividere l’amministratore dal politico. Bene a questo punto io dirò come intendo la mia opposizione. Il mio ruolo è quello di evidenziare politicamente, con una visione quanto più di sinistra possa essere nel partito democratico, gli errori (li chiamo errori dal mio punto di vista) che questa amministrazione di centro destra fa. Il mio modus operandi è poi, sicuramente, quello di chiedere delucidazioni, proporre idee e fare quant’altro che attingo dalla mia cultura di sinistra, cosicché posso chiedere ad esempio, perché l’amministrazione precedente ha aumentato la Tarsu, perché non proporre il bilancio partecipato, perché non adempiere agli obblighi imposti da un ministro che io nemmeno voto e che forse votano altri!!! Il tutto nell’interesse di portare benefici alla cittadinanza. Ben vengano altre proposte. E soprattutto “non fermiamoci solo all’aspetto tecnico o alla normale amministrazione ma diamo anche un segnale un po’ più politico alla vicenda!!!”, a quel punto non sarò certo io a criticare, al massimo resterò in silenzio ad osservare.