Un pezzo grosso del mio partito sentì la necessità di spiegarmelo in modo sbrigativo: «Ciccio, a me hanno insegnato che a trentaquattro anni si rispetta la fila». Disse proprio così: si rispetta la fila. Come al supermercato, quando tutti abbiamo da svuotare il carrello. Uno per volta, rispettando la fila. Solo che facendo così in politica non si svuota il carrello, si svuota l'entusiasmo. Decisi che non volevo (e ancora oggi non voglio) fare il pollo di batteria. Non volevo che gli altri, loro decidessero i tempi. Non volevo stare alle loro regole, le regole di una generazione che ha già dato tutto quello che poteva dare.

M.Renzi

domenica 31 gennaio 2010

Venerdì ci sarà la manifestazione contro la privatizzazione dell'acqua. L'associazione "Altra Cultura" presenterà una proposta di integrazione dello statuto comunale che potete leggere qui sotto.


Proposta di integrazione dello Statuto Comunale

Art. 74

Il Comune di Alife dichiara di:

1. riconoscere il Diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico;

2. confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;

3. riconoscere che il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, e quindi la cui gestione va attuata attraverso gli Artt. 31 e 114 del d. lgas n. 267/2000.

Spero di sottoporre quanto prima l'integrazione dello statuto a tutti i consiglieri comunali di minoranza e spero nel buon senso dei consiglieri di maggioranza!!!!!


A Venerdì!!!!



L'orario previsto di inzio è per le 18. Vi aspetto

mercoledì 20 gennaio 2010

il mercato diventa un mercato

Il caos che tutti immaginavano ieri mattina inesorabilmente si è verificato. Il mercato settimanale che da decenni vive tra mille difficoltà e illegalità al centro del paese ha vissuto un caos di dimensioni enormi ieri mattina a causa dello spostamento tanto atteso. Infatti le difficoltà che ieri mattina gli ambulanti hanno constatato derivano tutte dalla nuova zona che hanno occupato. Può un mercato setti manale, fatto di auto, camion, pedoni vivere sotto le pietre secolari della cinta muraria di un paese come Alife?. Voglio esprimere in questo breve intervento le difficoltà che tutti i commercianti della città di Alife hanno verificato ieri. Ritengo di esprimere il disappunto che i commercianti ieri hanno avuto nel vedere le strade della città, che solitamente il martedì mattina si gremivano di abitanti di paesi limitrofi, non transitare più per il centro della cittadina. A questo punto ritengo che la forza dell’amministrazione di mostrarsi dura nelle decisioni, tanto da attuare le proposte sotto forma di ordinanza del sindaco, debba attenuarsi. Bisogna a mio avviso iniziare a lavorare tutti insieme per il bene della città, per questo invito la maggioranza a discutere con i gruppi di minoranza e con le categorie dei commercianti per intraprendere nuove importanti decisioni in merito al mercato. Noi del gruppo Leali per Alife nel programma elettorale già avevamo evidenziato l’importanza di creare un’area mercato a norma; dopo questo tentativo azzardato, per altro fallito ritengo sia doveroso prendere in considerazione la nostra tesi. Ripeto e sottolineo non è facile vivere il martedì mattina tra semafori mobili e nuovi divieti e accessi al traffico, nonostante l’operosità instancabile dei volontari ausiliari del traffico e dei vigili urbani a cui vanno i miei complimenti

(l'articolo è stato scritto mercoledì 20 gennaio all'indomani dello spostamento del mercato)

giovedì 14 gennaio 2010

...perchè votare...

Ho sempre vissuto all’ombra, o alla luce, di un partito, quello comunista, dove si era sempre in gioco, dove ogni elezione diventava il leitmotiv per tirare le somme su quello che si era fatto e su quello che ci si riprometteva di fare in seguito. E sempre puntualmente la critica. Costruttiva, fatta di fiducie, fatta di nuovi buoni auspici, fatta di tanta volontà di rimboccarsi le maniche e ricominciare daccapo. Non era affatto quello un partito che si fermasse a fare dietrologie, che si fermasse un po’ troppo a riflettere, un po’ troppo a parlare, era un partito “in movimento” come diceva lo slogan di qualche tempo fa appunto. Quel movimento ha generato spazi di dialogo, ha creato qualche amministratore sui vari territori e a tutti i livelli, e soprattutto ha creato un punto di vista da cui osservare le cose, diverso. Oggi quel movimento stenta a ripartire, forse anche ignaro che la sconfitta subita non lo rimetterà più in gioco. Però quel movimento nelle persone è ancora vivo. Quello che ha generato, a mio avviso, è il senso nobile di vivere la politica, fatta di impegni, di discussioni, di incontri, di dibattiti.

Quello che mi si evidenziava sempre era il bisogno di capire che non si era, e lo si è tutt’ora, amministratori, segretari o facenti parte di una segreteria solo perché ci fa comodo averlo in curriculum o per ambire a chissà che cosa, ma è anzi da questi ruoli che siamo chiamati a svolgere una attività che è quella di apportare quanti più benefici possibili alla comunità.

Le vicende in Puglia, solo per restare nell’attualità, segnano la svolta del centro sinistra. Dovevano avere un significato, ne stanno assumendo un altro. Un significato dai contorni più chiari di quello che i leader stessi si aspettassero, dove i partiti, le coalizioni, le dietrologie, i progetti nascosti lasciano spazio alle persone, alle idee, agli impegni e soprattutto al lavoro svolto sul territorio. Ci saranno le primarie o meno quello che conta è il risultato, che a questo punto non è solo quello elettorale, ed è già giunto.

Il discorso però a mio avviso non può e non deve fermarsi all’esempio calzante della Puglia ma deve avere ricadute su tutti i territori e a tutti i livelli. Quindi se è vero che le elezioni non finiscono mai, ed ancora, che le elezioni servono ad evidenziare gli operati dei candidati oltre che le amicizie e i soliti legami tra i candidati e le dirigenze stesse, allora bisogna iniziare un cammino oltre quei partiti che con staticità gestiscono le istituzioni, e soprattutto iniziare un percorso che porti alla scelta dei candidati da votare attraverso i progetti e le proposte che gli stessi metteranno in campo, non più solo perchè questi sono imposti da segretari di partito e dalle segreterie.Un percorso di questo genere che guardi a sinistra e che valuti soprattutto gli uomini e i progetti, si intraprenderà a breve nella piccola realtà locale di Alife.

domenica 3 gennaio 2010

Ma cosa accade nel Pdl cittadino di Alife...

Nell’ultimo consiglio comunale si sono avuti tanti argomenti di importanza tale che la cittadinanza ancora non ha smaltito numeri cifre e soprattutto atti politici che si sono dichiarati esplicitamente tra i banchi. Inizio col dire che nei consigli comunali a cui sto partecipando dopo le elezioni comunali ho sempre notato, in un certo senso, un disagio della maggioranza a partecipare con calma agli avvenimenti e alle discussioni che loro stessi propongono. Non è un caso che molti dei consigli sono stati gestiti male dalla maggioranza. Ricordo, tanto per non dimenticare, che già sui bilanci si era verificato qualcosa di insolito mesi prima, quando si votò la variazione al bilancio previsionale 2009. In quella circostanza la minoranza come dovrebbe essere solita fare, aveva evidenziato delle incongruità tra gli atti e la maggioranza votò contro la loro delibera. Ripeto, un fatto insolito. Evidenzierei anche l’impegno della minoranza, però tali sono gli errori che molto di quello che accade è farina del sacco della maggioranza di centro destra. E’ logico che in un consiglio dove la minoranza non evidenzia gli errori il tutto passerebbe inosservato ma tant’è… Ancora sarebbe non vero quello che dico se le situazioni più complicate si fossero verificate solo trattando i bilanci, invece anche in un consiglio comunale dove si discuteva di regolamenti vari nei confronti di associazioni e mercatini, ebbene anche in quel caso la crisi si è verificata. Non fu di poco conto infatti allegare le tariffe ai regolamenti in questione, tanto che la stessa maggioranza dovette chiedere una pausa per stralciare gli allegati in questione. Nell’ultimo consiglio si è verificato però un fatto ancora più insolito e strano da capire. A mio avviso si è verificata l’ufficializzazione di un fallimento politico del centro destra che dura ormai da dieci anni e che in questo periodo sta vedendo il declino. Si è chiesto in consiglio comunale, infatti, se vi era un legame, una continuità tra la giunta di centro destra passata e questa di oggi e anche qui la incongruenza delle risposte da l’idea di una crisi molto più profonda di quella che può apparire dai numeri del bilancio. Si sono avute due risposte chiare a questa domanda, entrambe verbalizzate dal segretario, che dicono due cose tanto diverse da dover essere riprese in questo momento. Infatti mentre il sindaco uscente, oggi assessore all’ecologia, diceva che era strano non averlo capito ancora che il legame vi è ed è forte, il sindaco attuale nella stessa seduta evidenziava che lui si sarebbe dedicato dal primo lunedì successivo alla befana alla valutazione del bilancio successivo onde evitare di commettere gli errori della scorsa amministrazione. Ancora, come se non bastasse, vorrei ricordare dell’importanza politica del manifesto uscito in questi giorni sul problema della variante al piano regolatore generale. In quel manifesto si cita espressamente che la politica sviluppata dal coordinatore cittadino del partito del popolo delle libertà, oggi sindaco della città di Alife, è diversa nei due periodi in questione. Tanto per capirci da coordinatore cittadino del pdl proponeva una cosa nello specifico di non attuare la modifica alla normativa, mentre da sindaco dopo due mesi di mandato ha attuato la modifica quindi sta facendo altro. Chi può scrivere un manifesto del genere se non un gruppo di vecchi amministratori del pdl stesso!?! Ed ancora, se questi amministratori chiedono chiarimenti in che modo poter leggere la continuità tanto sbandierata in consiglio comunale dall’ex sindaco? La mia intuizione mi fa credere che le vicende personali vanno molto oltre la vera gestione politica della cosa e che in qualche modo oltre alla speranza di diventare consiglieri presidenti sindaci ecc… non c’è nient’altro da valutare. Spero sia questa mia intuizione la verità delle azioni. Mi potrei sbagliare, del resto queste sono le mie intuizioni