Un pezzo grosso del mio partito sentì la necessità di spiegarmelo in modo sbrigativo: «Ciccio, a me hanno insegnato che a trentaquattro anni si rispetta la fila». Disse proprio così: si rispetta la fila. Come al supermercato, quando tutti abbiamo da svuotare il carrello. Uno per volta, rispettando la fila. Solo che facendo così in politica non si svuota il carrello, si svuota l'entusiasmo. Decisi che non volevo (e ancora oggi non voglio) fare il pollo di batteria. Non volevo che gli altri, loro decidessero i tempi. Non volevo stare alle loro regole, le regole di una generazione che ha già dato tutto quello che poteva dare.

M.Renzi

giovedì 18 marzo 2010

Da diversi giorni non scrivo più sul blog, non ho voglia, come diceva qualcuno “verranno tempi migliori”. Non che non vi siano argomenti da trattare o da evidenziare, ma dopo quello che è accaduto giorni fa ad Alife mi sono fermato a riflettere in silenzio. La morte tragica del “mio” Sindaco mi ha lasciato immobile e soprattutto mi ha fatto riflettere su come una persona onesta e seria come il dottore abbia un giorno deciso di accollarsi i problemi che quotidianamente vivono i cittadini di una comunità come Alife solo perché il suo intento era quello di procurare miglioramenti alla città. Ho avuto il piacere di conversare diverse volte con il dottore in privato e non nego che tante volte, visto i ruoli che avevamo, attraverso punti di vista differenti ci siamo soffermati sul ruolo dell’amministratore come interprete e responsabile delle scelte dei cittadini e anche e soprattutto sull’importanza di fare ottime scelte sempre, già dalla nascita della composizione della squadra.
Nel salutarlo voglio soffermarmi su delle scene che ho diviso con lui, e su un argomento che forse stava diventando veramente serio per il dottore.
Ricordo quando incontrai il dottore una sera nella sala comunale, lui mi presentò un giovane commercialista e fiero mi disse che stava lavorando con lui per far chiarezza sul bilancio comunale, dopo gli screzi che c’erano stati nell’approvarlo, e lui stesso mi disse “io sono medico non ne capisco di numeri”.
Questo ricordo si è amplificato in me quando al funerale ascoltai con molto interesse il bel saluto che gli portò un senatore della repubblica, e anche lui in quel caso ricordò l’impegno di Fernando soprattutto verso il bilancio e nello specifico verso le spese del bilancio, parlava di un quadernetto, mah!!!
Nella speranza che il bello e significativo lavoro di pochi mesi del Sindaco non resti vano credo che mai come adesso c’è bisogno di continuare a lavorare in quel solco che il Sindaco in qualche modo aveva iniziato a scavare.

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